Le comunità energetiche sono associazioni di cittadini, imprese o enti locali che si uniscono per produrre, distribuire e consumare energia rinnovabile. In Italia, sono disciplinate dalla legge n. 99 del 2022, che le ha introdotte nel nostro ordinamento giuridico.
Le comunità energetiche presentano una serie di vantaggi, sia economici che ambientali e sociali.
Vantaggi economici
I principali vantaggi economici delle comunità energetiche sono:
- Risparmio in bolletta: i membri della comunità possono risparmiare sui costi dell’energia, condividendo l’energia prodotta da impianti rinnovabili.
- Possibilità di guadagno: se l’energia prodotta in eccesso viene immessa in rete, i membri della comunità possono ottenere un guadagno.
- Creazione di nuovi posti di lavoro: la realizzazione e la gestione di impianti rinnovabili può creare nuovi posti di lavoro.
Vantaggi ambientali
- Le comunità energetiche contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra, in quanto utilizzano fonti di energia rinnovabile. In particolare, le comunità energetiche a base fotovoltaica possono contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e dell’effetto serra.
Vantaggi sociali
- Le comunità energetiche possono contribuire a migliorare la coesione sociale, in quanto favoriscono la collaborazione tra cittadini, imprese ed enti locali. Inoltre, le comunità energetiche possono contribuire a promuovere la diffusione delle energie rinnovabili e a ridurre la dipendenza da fonti fossili.
Svantaggi
- Le comunità energetiche presentano anche alcuni svantaggi, tra cui:
- Costi iniziali elevati: la realizzazione di impianti rinnovabili può comportare costi iniziali elevati.
- Burocrazia: l’iter burocratico per la costituzione di una comunità energetica può essere complesso e richiedere tempi lunghi.
- Disomogeneità dei membri: i membri di una comunità energetica possono avere esigenze e obiettivi diversi, che possono rendere difficile la gestione della comunità.
Il funzionamento delle comunità energetiche può essere schematizzato come segue:
- Costituzione: i soggetti interessati a costituire una comunità energetica devono sottoscrivere un atto costitutivo, in cui devono essere definiti gli obiettivi, la durata, la sede e le modalità di funzionamento della comunità.
- Realizzazione dell’impianto: la comunità energetica può realizzare un proprio impianto di produzione di energia rinnovabile, o può utilizzare impianti di proprietà di terzi.
- Gestione dell’impianto: la gestione dell’impianto può essere affidata a una società esterna, o può essere gestita direttamente dalla comunità energetica.
- Distribuzione dell’energia: l’energia prodotta dall’impianto viene distribuita ai membri della comunità energetica, secondo le modalità stabilite nell’atto costitutivo.
- L’energia prodotta dall’impianto può essere utilizzata per soddisfare il fabbisogno energetico dei membri della comunità, o può essere immessa in rete. In quest’ultimo caso, la comunità energetica riceve un corrispettivo per l’energia immessa, che può essere utilizzato per finanziare la comunità stessa o per distribuirlo ai membri.
- In Italia, le comunità energetiche possono beneficiare di una serie di incentivi, tra cui:
- Contributi per la realizzazione degli impianti: il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) eroga contributi per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile da parte delle comunità energetiche.
- Sgravi fiscali: le comunità energetiche possono beneficiare di sgravi fiscali per la realizzazione e la gestione degli impianti.
- Rimborsi per l’energia immessa in rete: le comunità energetiche ricevono rimborsi per l’energia immessa in rete, ai sensi del decreto legislativo n. 28/2011.
- Le comunità energetiche rappresentano una nuova opportunità per promuovere la produzione e l’utilizzo di energia rinnovabile, con benefici economici, ambientali e sociali.
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